A fine marzo è stato fatto un rilievo per capire se sono stati conseguenti gli obiettivi programmatici previsti dal Piano di Resilienza e Ripresa PNRR con cui l’Italia ha accesso a miliardi e miliardi di fondi europei. Purtroppo, lo stato di caricamento è davvero lento e gli obiettivi sono stati mancati per le ragioni che vedremo di seguito insieme.

Dotazioni iniziali insufficienti

Uno dei motivi principali che hanno affossato il PNRR e impediscono l’arrivo delle prossime rate dei fondi. L’assenza di un tessuto adeguato e l’arretratezza delle infrastrutture che andrebbero riviste con tecniche come la mappatura 3d sono solo due degli esempi per spiegare quando il Paese sia inadeguato e poco competitivo. La situazione è più grave di quanto si possa pensare: progetti troppo ambiziosi per enti troppo arretrati, soprattutto al sud che ancora una volta, arranca e fatica rispetto al nord, dove comunque non tutti sono riusciti a centrare l’obiettivo.

Burocrazia lenta

L’Europa aveva già espresso le sue perplessità e richiesto al governo italiano di intervenire per semplificare, come è successo per la giustizia (più o meno). Tuttavia, di quelle che erano le richieste, poco e male è stato fatto, con il risultato che in Italia ancora oggi la burocrazia risulta lenta, un enorme ostacolo a processi essenziali come la modernizzazione. Anche per la realizzazione e il procedimento dei piani la burocrazia è stata un peso morto che ha impedito di decollare.

Cambi di governo

Pare proprio che fino a quando il governo era lo stesso che aveva presentato i progetti per ricevere i fondi europei, il tutto procedeva abbastanza bene. Poi il governo, come al solito, è caduto e il tutto è andato a scatafascio. È la solita storia italiana: ad ogni cambio di governo, tutto si ferma e resta cristallizzato in attesa che si insedi il nuovo. Non è finita qui però; una volta avvenuto il passaggio di conseguenza, non si riprende mai da dove si aveva interrotto, come rientrare in un salvataggio di un videogames, ma si riparte, provocando lungaggini eterne.

Di Editore