Un monopattino elettrico omologato è l’unico monopattino che puoi utilizzare in città, per i tuoi piccoli spostamenti quotidiani e anche su strade che non sono esclusivamente pedonali ma, al contrario, sono normalmente riservate alla circolazione di auto e co. Che ha di diverso, però, da un monopattino non omologato e in che cosa consiste l’omologazione nel caso di questa particolare classe di veicoli?
Cos’è e che caratteristiche ha un monopattino elettrico omologato
Partiamo proprio da questa seconda domanda: l’omologazione da parte di un’autorità competente serve sempre, indipendentemente dalla classe del veicolo in questione, a stabilire una serie di caratteristiche che questo deve rispettare. Si tratta, di norma, di caratteristiche come tipologia di motore, dimensioni complessive, numero e posizione degli specchietti, numero di posti, eccetera che sono formalmente racchiuse da un codice alfanumerico di omologazione. Nel caso di un monopattino elettrico, insomma, l’omologazione è una garanzia formale che l’oggetto rispetti tutti i diktat previsti per la sua circolazione su strada pubblica. In Italia, infatti, è almeno a partire dall’entrata in vigore dell’apposita legge del 2002 che anche i mezzi a motore a due o tre ruote e in grado di superare i sei chilometri orari vanno omologati: con ogni probabilità ci si rese conto allora di come questi stessero diventando un’alternativa piuttosto comune di mobilità e apparve indispensabile, per questo, prevedere regole ben precise come quelle che esistono del resto per veicoli come i ciclomotori, non poi così diversi per resa e prestazioni.
Che significa concretamente però, per chi intenda acquistarne uno, far omologare il monopattino elettrico? Quasi sempre non c’è alcun tipo di aggravio per l’utente, dal momento che quelli regolarmente commercializzati in Italia sono già monopattini a motore omologati e che rispettano tutti gli standard e tutte le caratteristiche tecniche previsti. A meno di non comprare, insomma, un monopattino giocattolo o un monopattino per bambini, non ci si dovrà preoccupare affatto della sua omologazione: semplicemente tutte le caratteristiche tecniche presenti sull’apposita scheda finiranno anche nel libretto di circolazione, a garanzia che il monopattino abbia tutte le carte in regola per circolare. L’aver nominato un libretto di circolazione dovrebbe già suggerire che il monopattino elettrico omologato va comunque immatricolato e dotato di targa. Per la circolazione, però, si ha bisogno anche di un’assicurazione in regola: stipularla richiede tutti gli step che si seguirebbero se si trattasse di un tradizionale ciclomotore o di un’auto, con la differenza (non di poco conto!) che il costo dell’assicurazione per un monopattino elettrico è in genere molto basso perché bassi sono i danni, soprattutto a terzi, a cui si rischia di andare incontro guidandone uno. Qualche stima vorrebbe l’assicurazione del monopattino a motore più bassa fino a del 50% rispetto a quella di un ciclomotore, per esempio, ma va certo considerato che molto varia di città in città e di compagnia d’assicurazione in compagnia di assicurazione. L’ultimo passo che separa dal poter guidare in pubblico il proprio monopattino elettrico è l’essere in possesso della patente B o, in alternativa, del patentino per la guida delle moto 50cc.