Ci sono moltissimi metodi per procedere con la bonifica amianto Roma e gli esperti scelgono uno piuttosto che l’altro in base alla situazione che si presenta davanti a loro. Se il materiale che contiene le pericolose fibre cancerogene è poco esteso e si può portare via, allora procedono subito a rimuoverlo, azzerando così il rischio collegato. In altri casi, il compito della ditta che si occupa di smaltimento dell’amianto è quello di ristabilire la barriera protettiva del prodotto che contiene le fibre. Se il materiale è deteriorato, vengono usati dei prodotti che si solidificano a contatto con l’aria e bloccano le fibre.

Il caso del confino

Nel caso in cui il prodotto che contiene le fibre pericolose è molto esteso, come capita negli edifici, il materiale pericoloso e non può esser portato via e nemmeno si può spruzzare il prodotto che si solidifica e blocca la fuoriuscita di fibra. Il metodo che oggi vien usato maggiormente è il cosiddetto confino. Essendo che spesso cemento amianto e panelli di eternit sono presenti nel rivestimento del tetto, si procede a realizzare un controsoffitto. L’eternit può esser presente anche tra un piano e quello superiore per insonorizzare. Basta realizzare un controsoffitto per annullare il pericolo di esposizione al prodotto. Inoltre, può essere che il cemento amianto sia presente nelle pareti, in particolare quelle perimetrali per assicurare l’isolamento termico. In questi casi, si procede realizzando una contro parete. Il prodotto che si usa spesso è il cartongesso perché rapido e poco costoso. Per evitare il rischio di esposizione, tra il muro e la contro parete possono essere inseriti dei materiali specifici che annullano il problema.

Cosa fare dopo

Dopo l’intervento che annulla il rischio c’è però da attuare una fase di monitoraggio e verifica. Lo scopo è quello di essere certi che non ci sia più fuoriuscita di fibre pericolose. È un buon sistema che però va verificato di tanto in tanto per avere la piena certezza.

 

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