Tra i guasti più comuni che si registrano a una caldaia, ci sono quelli che hanno a che fare con la pressione, è un valore che andrebbe sempre tenuto strettamente sotto controllo per evitare disguidi. Tuttavia, non tutti sanno che è utile farlo e soprattutto come si fa.
Diverse persone contattano il termotecnico disperate perché non arriva più acqua calda o perché i caloriferi non si scaldano pensando che la caldaia sia da cambiare. In realtà, la spiegazione è molto più semplice di quanto si possa pensare. È colpa della pressione troppo bassa che si legge su un manometro della caldaia stessa.
La pressione di una caldaia, nuova o meno che sia è un valore determinante. Se la pressione dell’acqua è troppo bassa va a finire che la caldaia impiega moltissimo tempo per acceder le fiamma pilota. A volte capito che la fiamma nemmeno si accenda.
Come accorgersi del problema
Diventa piuttosto facile quindi accorgersi che la pressione dell’acqua in entrata è insufficiente. Come già accennato prima. Capita che l’acqua impieghi moltissimi per uscire bella calda dal rubinetto. In altre situazioni peggiori, l’acqua resta fredda e no si scalda perché la caldaia non parte affatto.
Un altro modo per accorgersi del problema è legato invece ai caloriferi, cioè al cosiddetto impianto termoidraulico che è sempre servito dalla caldaia. Anche se il termostato è accesso correttamente, in caso di pressione bassa della caldaia, i termosifoni di casa impiegano molto tempo per diventare caldi. Al tatto sono appena tiepidi. Quando la pressione è troppo bassa, i caloriferi non si scaldano per niente e toccandoli sono freddi.
Come controllare la pressione
Anche chi ha beneficiato dei nuovi ecobonus per l’installazione di caldaie di ultima generazione a condensazione deve tenere sotto controllo il valore della pressione se non vuole aver disagi. È sufficiente controllare il manometro e accertarsi che la pressione abbia un valore compreso tra un minino di uno e un massimo di due bar.
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