La Sardegna non esaurisce il proprio potenziale con il termine della stagione estiva. La Regione, infatti, ha tanto da offrire anche nei mesi più freddi dell’anno. Da tenere in considerazione che le temperature medie in autunno e in inverno sull’isola sono moderate e, quindi, piacevoli. La Sardegna è una di quelle regioni italiane che meritano di essere visitate durante tutto l’arco dell’anno. Le ragioni per soggiornare in Sardegna sono moltissime, tra queste hanno rilevanza le manifestazioni, alcune molte antiche e altre più recenti, che animano le cittadine dell’isola durante l’inverno. Scoprire una regione significa anche conoscerne cultura, tradizioni, riti e abitudini e la Sardegna di storie da raccontare ne ha davvero molte. Le manifestazioni sono, inoltre, l’occasione perfetta per appassionati, fotografi, storyteller, videomaker, ecc. per confrontarsi con qualcosa di veramente inedito.

Vediamo come raggiungere l’isola in qualsiasi mese dell’anno e a quali manifestazioni non si possono assolutamente perdere.

Come raggiungere la Sardegna

Viaggiando in traghetto è possibile raggiungere molti dei porti della Sardegna, partendo da svariate località sulla terraferma. Il traghetto è una soluzione perfetta per godersi un viaggio in mare aperto e osservare le coste della Penisola italiana mentre ci si inoltra in mare aperto. Inoltre il traghetto offre tutti i servizi necessari per vivere lo spostamento da un porto a un altro in piena tranquillità e comfort. Per sapere come prendere il traghetto per la Sardegna basta consultare tutte le informazioni disponibili online, confrontare i prezzi delle diverse compagnie e usufruire degli sconti per le comitive. Organizzare un viaggio oggigiorno è decisamente semplice.

Il Carnevale di Mamoiada

Chi pianifica un soggiorno invernale in Sardegna potrebbe farlo coincidere con una delle manifestazioni della tradizione sarda più antiche, ma soprattutto coinvolgenti: il Carnevale di Mamoiada, che attira curiosi da tutto il mondo a partire dalla sua riscoperta, avvenuta negli anni Cinquanta. L’evento ha inizio il 17 gennaio. Si tratta di una processione che avviene nel completo silenzio, tutti gli occhi sono concentrati sulla sfilata di due tipi di maschere: i Mamuthones e gli Issohadores. I Mamuthones indossano vestiti fatti da pelli ovine, il volto è nascosto da una maschera scura in legno. La maschera a volte è inespressiva e altre esprime sofferenza. Sulla schiena portano campanacci dal peso di circa 30 kg, legati con cinghie di cuoio, mentre al collo portano delle campanelle più piccole. Gli Issohadores indossano una camicia di lino, una giubba rossa, calzoni bianchi, uno scialle femminile, a tracolla portano sonagli d’ottone e di bronzo. Il viso è celato da una maschera antropomorfa bianca. La processione avviene tra danze particolari, i movimenti spostano i campanacci e il loro suono si diffonde tra la folla dagli occhi increduli.

Sa Sartiglia

In un periodo differente, nel mese di marzo, sul finire dell’inverno, si svolge un altro carnevale celebre in Sardegna, Sa Sartiglia, originario di Oristano. Si tratta di un evento ugualmente affascinante. Protagonisti sono i cavalieri a cavallo, mascherati e vestiti in abiti eleganti di foggia sarda e spagnola, che guidati dal suono di tamburi tentano la sorte. L’obiettivo? Centrare con una spada una stella sospesa in via del Duomo.

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